L’accordo Stato Regioni del 17 aprile 2025 sancisce una di quelle date destinate a rimanere nella storia della sicurezza sul lavoro in Italia. Dopo mesi di attese, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato un nuovo accordo che ridisegna completamente il quadro normativo relativo alla formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza. Un provvedimento atteso da anni, che arriva in un contesto delicato, segnato da incidenti sul lavoro ancora troppo frequenti e da una crescente esigenza di chiarezza, uniformità e qualità nella formazione di lavoratori, preposti, dirigenti e datori di lavoro.
L’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 non è un semplice aggiornamento tecnico: è un vero e proprio riassetto strutturale, pensato per semplificare, migliorare e rafforzare tutto il sistema della formazione in ambito prevenzionistico.
I suoi effetti si faranno sentire in ogni ambito lavorativo: dalle piccole imprese artigiane fino alle grandi realtà industriali, passando per studi professionali, pubblica amministrazione e cooperative.
Che cosa è l’accordo stato-regione?
L’ Accordo Stato-Regioni è uno strumento giuridico previsti dalla nostra Costituzione (art. 117 e 118) che permette a Stato e Regioni di coordinare le rispettive competenze su temi di interesse condiviso. Ad esempio la sanità, l’istruzione, la formazione professionale e, appunto, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel contesto della sicurezza sul lavoro, questi accordi hanno il compito di definire standard uniformi in tutta Italia, garantendo che la formazione obbligatoria sia erogata con criteri comuni, sia nei contenuti che nelle modalità. Si tratta di regole tecniche vincolanti che disciplinano aspetti pratici come la durata dei corsi, i programmi minimi, le figure coinvolte, i requisiti dei docenti e i sistemi di aggiornamento.
Il nuovo Accordo 2025 è particolarmente rilevante perché riunisce e sostituisce accordi precedenti ormai obsoleti e frammentati. Si superano così contraddizioni e ambiguità normative che per anni hanno generato confusione tra aziende, enti formatori e organi di vigilanza.
Nuovo Accordo Stato-Regioni 2025: cosa prevede?
Il nuovo Accordo Stato-Regioni si inserisce nel quadro del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/08). Risponde a quanto previsto dall’articolo 37, che impone al datore di lavoro l’obbligo di assicurare una formazione adeguata, specifica e aggiornata a tutti i soggetti coinvolti nel sistema di prevenzione.
L’accordo del 17 aprile 2025:
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Unifica i precedenti accordi (Accordo stato regioni 2011, 2012 e 2016);
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Introduce un modello unico nazionale per la formazione sulla sicurezza;
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Riformula le modalità di erogazione dei corsi di formazione;
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Rende obbligatori nuovi standard qualitativi;
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Rafforza i controlli e crea un registro nazionale dei formatori.
La finalità è chiara: garantire che la formazione non sia solo un adempimento burocratico, ma un processo realmente efficace per prevenire infortuni e tutelare la salute di tutti i lavoratori.
Formazione del lavoratori e accordo stato regioni 2025: novità principali
Unificazione normativa e semplificazione
Uno degli obiettivi principali dell’accordo è semplificare il quadro normativo, evitando sovrapposizioni e contraddizioni. Tutti gli obblighi formativi – per lavoratori, dirigenti, preposti, RSPP, ASPP e datori di lavoro – vengono disciplinati in un testo unico. Ci sono indicazioni chiare e aggiornate su contenuti, durata, aggiornamenti periodici e modalità di erogazione.
Questa semplificazione sarà utile soprattutto per le PMI, che spesso si trovavano disorientate da un mosaico normativo frammentato e incoerente.
Maggiore qualità e tracciabilità della formazione
La formazione dovrà essere efficace, tracciabile e coerente con il livello di rischio aziendale.
L’accordo impone:
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l’utilizzo di piattaforme digitali certificate per i corsi online (videoconferenza sincrona);
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una valutazione finale obbligatoria per tutti i corsi;
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l’obbligo di aggiornamento periodico con cadenze ben definite;
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l’introduzione di un fascicolo formativo elettronico del lavoratore.
Questo approccio mira a contrastare il fenomeno delle “formazioni fittizie” e a promuovere una cultura della sicurezza basata su competenze reali.
Formazione e-learning con regole precise
L’accordo riconosce formalmente l’utilizzo dell’e-learning, ma solo per alcuni moduli e a determinate condizioni. I corsi a distanza saranno consentiti solo per contenuti teorici non legati al rischio specifico, con obbligo di verifica finale di apprendimento e presenza tracciata. In parallelo, si promuove l’uso di realtà virtuale e strumenti immersivi per la formazione pratica, soprattutto nei settori a rischio medio-alto.
Formazione annuale obbligatoria per i preposti
Una vera novità: i preposti dovranno ricevere formazione obbligatoria ogni due anni, con focus su leadership, gestione dei comportamenti non conformi, e vigilanza attiva. L’obiettivo è rafforzare il ruolo centrale del preposto nella gestione della sicurezza quotidiana e nel servizio di prevenzione dei comportamenti a rischio.
Registro nazionale dei formatori
Viene istituito un Registro nazionale dei formatori della sicurezza, a cui potranno accedere solo professionisti con requisiti documentati:
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titolo di studio coerente,
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esperienza pratica pluriennale,
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formazione specifica e aggiornamento continuo.
Questo garantirà una maggiore professionalità e trasparenza nel mercato della formazione.
Col nuovo accordo stato regioni sulla formazione dei lavoratori cosa cambia per aziende, lavoratori e consulenti?
Con il nuovo accordo Stato Regioni del 17 aprile 2025, in vigore da luglio 2025 con una fase transitoria di 12 mesi, ogni azienda dovrà adeguare i propri percorsi formativi, rivedere i programmi già in essere e aggiornare i registri della formazione.
Gli enti che erogano corsi dovranno conformarsi ai nuovi criteri, gli organi ispettivi avranno strumenti più efficaci per verificare la validità e la conformità dei corsi. I consulenti della sicurezza dovranno svolgere un ruolo sempre più strategico, come tecnici e come facilitatori culturali, in grado di accompagnare le imprese nel cambiamento.
Chi deve fare il corso previsto dall’Accordo Stato Regioni?
La risposta è semplice: tutti i soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza sul lavoro, ognuno con modalità, contenuti e durate differenti in base al ruolo e al livello di rischio.
Vediamo nel dettaglio chi è obbligato a frequentare i corsi previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025.
Lavoratori
Tutti i lavoratori, a prescindere dal contratto (tempo determinato, indeterminato, apprendisti, stagionali, somministrati, tirocinanti in attività operative), sono obbligati a svolgere:
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Formazione generale (comune a tutti): almeno 4 ore
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Formazione specifica: variabile da 4 a 12 ore in base al livello di rischio (basso, medio, alto)
La formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro per i neoassunti deve essere completa prima dell’inizio dell’attività lavorativa. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto la precedente normativa che consentiva un termine massimo di 60 giorni dall’assunzione.
Dirigenti
I dirigenti devono svolgere una formazione sostitutiva di quella prevista per i lavoratori. I contenuti sono mirati alle responsabilità decisionali in materia di sicurezza.
Si tratta di corsi di formazione con una durata minima di 12 ore e aggiornamento ogni 5 anni (6 ore).
Preposti
I preposti hanno un ruolo chiave nella vigilanza operativa. Con l’Accordo 2025, per loro viene introdotta una formazione obbligatoria annuale con un corso iniziale di 8 ore aggiuntive rispetto a quella da lavoratore. L’aggiornamento è annuale e di 6 ore (novità importante del nuovo accordo)
Datori di lavoro che svolgono direttamente i compiti del RSPP
Se il datore di lavoro decide di assumere il ruolo di RSPP deve frequentare corsi di 8 ore ogni 5 anni + moduli integrativi della durata variabile da 12 a 16 ore in base al settore Ateco.
RSPP e ASPP (Responsabili e Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione)
Devono frequentare un percorso formativo articolato in tre moduli: Modulo A (base) di 28 ore, Modulo B (specifico) variabile da 12 a 68 ore, Modulo C (solo per RSPP) di 24 ore.
Con obbligo di aggiornamento quinquennale continuo, pari a 40 ore per ASPP e 100 ore per RSPP
Formatori per la sicurezza sul lavoro
Con il nuovo registro nazionale dei formatori, chi vuole erogare corsi deve: avere titolo di studio coerente, dimostrare esperienza pratica o didattica, seguire aggiornamenti periodici.
Sono previsti crediti formativi da mantenere ogni 3 anni per rimanere abilitati.
Accordo Stato Regioni 17 aprile 2025: un’occasione concreta per fare la differenza
Il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 non è solo una riforma normativa, è un cambio di passo culturale. È l’occasione per dire basta alla sicurezza vista come burocrazia e iniziare a considerarla come valore strategico aziendale. Le nuove regole puntano a rendere la formazione un vero investimento in capitale umano, e non più un mero obbligo.
Chi saprà adattarsi per tempo, formare bene e con qualità, avrà un vantaggio competitivo reale. Non solo eviterà sanzioni, ma costruirà ambienti di lavoro più sicuri, produttivi e sostenibili. Ed è proprio qui che si gioca la vera sfida del futuro: proteggere le persone, tutelare le imprese, far crescere il Paese.