Oggi è chiaro a tutti che la sicurezza sul lavoro è un requisito imprescindibile. In questo contesto il Piano di emergenza ed evacuazione rappresenta il documento operativo che traduce la responsabilità in azione concreta.
Immagina un’azienda, un edificio pubblico o una scuola: quando scatta l’allarme per un incendio, una fuoriuscita chimica o un evento naturale, ogni secondo conta. Avere procedure chiare, ruoli assegnati e vie di fuga verificate riduce rischi, confusione e vittime.

Che cos’è il piano di emergenza?
Il Piano di emergenza è un documento operativo che descrive in modo dettagliato le azioni da intraprendere prima, durante e dopo un evento critico. Serve per tutelare la salute delle persone, salvaguardare i beni e limitare l’impatto sull’attività.
Non è una semplice check-list: è un sistema integrato di ruoli, comunicazioni, percorsi di esodo, punti di raccolta, dotazione di mezzi antincendio e procedure per la comunicazione con servizi esterni (VV.F., 118, forze dell’ordine).
Deve essere redatto in forma scritta, aggiornato periodicamente e conosciuto da tutto il personale.
A cosa serve il piano di emergenza
Lo scopo principale è ridurre l’incertezza e il panico. Il piano di emergenza definisce chi fa cosa, quando e come, stabilisce le priorità (salvaguardia vita, arresto delle attività pericolose, contenimento danni) e assicura che le risorse essenziali siano disponibili.
Serve a coordinare interventi interni con quelli esterni e a garantire che, in caso di necessità, l’evacuazione avvenga in modo organizzato e rapido, minimizzando traumi, feriti e perdite economiche.
Quali sono le 4 fasi di un piano di emergenza
Un piano efficace si articola tipicamente in quattro fasi:
- Prevenzione e valutazione: analisi dei rischi, mappatura delle aree critiche, misure preventive;
- Preparazione: definizione di procedure da seguire, nomina squadre di emergenza, formazione e addestramento, predisposizione mezzi;
- Risposta: attivazione procedure in caso di evento (allarme, evacuazione, interventi antincendio, primo soccorso);
- Recupero e revisione: gestione post-emergenza, assistenza alle persone, valutazione degli esiti e aggiornamento del piano sulla base sulla base dei miglioramenti necessari.
Cosa compone un piano di emergenza adeguato
Un piano adeguato contiene: la mappatura dettagliata dei locali con vie d’esodo e estintori, l’elenco dei ruoli e responsabili con compiti operativi, procedure operative standard per scenari previsti, piani di formazione e prove periodiche, check-list di controllo, registro manutenzione dispositivi di sicurezza, schede di rischio specifico (es. sostanze chimiche), protocolli per la gestione di feriti e per il ripristino dell’attività.

Quali sono le procedure standard contenute nel piano di emergenza aziendale
Un piano completo per situazioni di emergenza include procedure precise per: attivazione dell’allarme (chi, come), evacuazione (percorsi alternativi, punti di raccolta), chiamata ai servizi esterni con numeri dedicati e informazioni essenziali, interventi di prima risposta (squadra antincendio, primo soccorso), gestione delle persone con disabilità, blocco o messa in sicurezza degli impianti critici (gas, elettricità), registrazione degli incidenti e comunicazione interna ed esterna (portavoce aziendale, informazione ai familiari).
Esempio di piano di emergenza
Un esempio sintetico ma operativo:
- copertina con dati aziendali;
- mappa piani con vie d’esodo evidenziate;
- procedura allarme: percezione fumo → attivazione pulsante → trasmissione messaggio vocale;
- elenco squadra emergenza con numeri interni;
- procedura di evacuazione per persone con difficoltà motorie o esposte a rischi particolari (assistenza dedicata);
- punto di raccolta esterno e responsabile che effettua l’appello;
- modulo di registrazione evento e verifica post-evento;
- calendario esercitazioni semestrali e formazione annuale obbligatoria.
Quando è obbligatorio redigere il piano di emergenza
C’è obbligo del piano di emergenza per tutte le attività soggette al D.Lgs. 81/2008 e per tutte le realtà dove sussistono rischi specifici (attività a rischio di incendio, grandi affollamenti, presenza di sostanze pericolose).
Il piano di emergenza è obbligatorio:
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in tutte le attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco (D.P.R. 151/2011).
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nelle aziende con più di 10 lavoratori.
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nei luoghi di lavoro aperti al pubblico o con situazioni di rischio specifico (scuole, ospedali, alberghi, centri commerciali, industrie con sostanze pericolose, ecc.).
Chi ha l’obbligo di redigere il piano di emergenza?
L’obbligo di redigere il Piano di emergenza ed evacuazione ricade sul datore di lavoro, come stabilito dal Decreto Legislativo 81/2008, in particolare dagli articoli 43 e 46.
È lui la figura giuridicamente responsabile della sicurezza e della salute dei lavoratori all’interno dell’azienda o dell’ente. Questo significa che il datore di lavoro deve predisporre, attuare e aggiornare periodicamente il piano, assicurandosi che sia adeguato alla natura dei rischi presenti e alle dimensioni dell’attività.
Nel percorso di applicazione del piano di emergenza, il datore di lavoro viene affiancato dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e dal Medico Competente ove previsto, coadiuvati dai lavoratori designati per la gestione dell’emergenza (antincendio e primo soccorso).
Il datore di lavoro non può delegare la responsabilità della redazione del piano, anche se può avvalersi di consulenti tecnici o del RSPP per la parte operativa. È lui, infatti, che deve firmare e approvare ufficialmente il documento, garantendo che sia aggiornato, comunicato e testato attraverso esercitazioni periodiche.
Un Piano di emergenza ed evacuazione deve essere semplice da consultare, va testato regolarmente con esercitazioni realistiche, bisogna coinvolgere i lavoratori e documentare ogni prova. In questo modo il piano smette di essere un documento su scaffale e diventa un processo vivo che protegge davvero le persone.
Redigere, formare, esercitare, aggiornare: queste quattro parole riassumono l’essenza pratica della sicurezza nei casi di emergenza. Contatta ATP Safety Group per la tua consulenza sul piano di emergenza!


